LA CURTIS
a cura di Maria Musa
II Q GRAFICA E COMUNICAZIONE IISS G.SALVEMINI
FASANO BR

UN LUNGO PERIODO DI INVASIONI

Dal IV al IX secolo grandi invasioni barbariche si abbattono sull'Europa centro-occidentale. L'Impero romano si spezza. Nel 395 l'imperatore Teodosio lo divide in due aree, una occidentale e una orientale,ognuna governata da un sovrano. La parte orientale riesce a resistere molto meglio e molto più a lungo: prende le forme di un Impero autonomo (Impero bizantino),ha un dominio territoriale centrato sui territori che circondano il Mar Egeo,ha un'estensione geopolitica mutevole e ha la sua capitale a Bisanzio-Costantinopoli. La parte occidentale dell'Impero romano, invece, cede subito. Nel 476 Odoacre, un capo militare di origine germanica, depone dal trono l'imperatore romano d'Occidente, Romolo, soprannominato “Augustolo” per la giovane età, sancendo il crollo defitivo delle istituzioni imperiali nell'area occidentale. Non per questo si è conclusa la stagione delle invasioni. Nel VI secolo sono i Lonobobardi a insediarsi nella Penisola italiana; a est del Reno, si stabiliscono invece Sassoni, Frisoni, Turingi, Bavari. E ancora, sul finire del VI secolo si muovono tribù slave che fino al IX secolo si spostano nell'area del fiume Elba,verso il Baltico,verso i monti della Boemia e nella zona settentrionale dei Balcani.

ARLES NEL MEDIOEVO

Un esempio della contrazione dei centri abitati in epoca medievale è fornito da questa incisione del 1686 che ritrae la città di Arles, nella Francia meridionale. Nei secoli successivi alla caduta dell'Impero romano, devastata dalle guerre e dalle epidemie di peste, Arles perde moltissimi abitanti, tanto che la popolazione si appartava all'interno dell'anteatro romano, trasformato in FORTEZZA. L'antico edificio, dotato di quattro torri, protegge con le sue mura circa 200 case e diventa una vera e propria città con la piazza al centro dell'arena e due cappelle. La nuova funzione abitativa dell'anteatro di Arles continua fino alla fine del XVIII secolo. Solo all'inizio del secolo successivo il caso viene espropriato e la struttura restaurata e dichiarata monumento storico nazionale.

L'EUROPA CENTRO-OCCIDENTALE NELL'ALTO MEDIOEVO

Le famose strade romane sono state devastate e le città dell'Impero saccheggiate. L'artigianato e il commercio sono inevitabilmente rovinati. Le strutture amministrative distrutte. I beni alimentari vi arrivano ormai a stento, sia perché molte strade non sono più percorribili, sia perché la presenza dei pirati saraceni rende difficilmente praticabili anche le rotte marittime. Non resta che rifugiarsi in campagna, là dove si producono beni e alimenti che possono consentire di tirare avanti alla meglio.
È da questa dinamica che prendono forma due tratti essenziali dell’alto Medioevo:
-la RURALITA', cioè il fatto che la popolazione europea è prevalentemente dispersa nelle campagne -la costante DIMINUZIONE DELLA POPOLAZIONE, che colpisce soprattutto le aree urbane

Gli interi quartieri vanno in rovina, invasi da erbacce o da orti di fortuna...ma anche in campagna le cose non andranno meglio: la diminuzione globale della popolazione significa che ci sono pochi uomini che possono lavorare la terra. Nei boschi ormai ci sono solo i lupi.

IL SISTEMA CURTENSE

In questo quadro di crisi generale, le aziende agricole che sopravvivono diventano i centri essenziali della vita economica e sociale. Sono aziende che si organizzano in una forma che è stata definita curtense, da curtis, 'corte'.
Nella curtis la proprietà terriera è divisa in due parti:
-la pars massaricia (parte riservata ai contadini), che è frazionata e affidata a contadini liberi con vari tipi di contratti di affitto; l'afftto di solito è pagato cedendo al signore una quota dei beni coltivati ​​(cereali, vino, ecc.);
-la pars domìnica (parte riservata al signore), che è l'area gestita direttamente dal signore ed è coltivata da servi che ricevono da lui vitto e alloggio. Nei momenti in cui è necessario, il lavoro dei servi è integrato dal lavoro dei coloni della pars massaricia, che sono obbligati a compiere corvées, cioè un certo numero di giornate di lavoro non retribuite nelle terre della pars domìnica.

Il sistema curtense ai suoi inizi ,secoli VIII-X,ha come obiettivo economico primario l'autosufficienza,ovvero la produzione dei beni agricoli deve bastare alla sopravvivenza degli abitanti del caput curtis,cioè del villaggio dove ha sede la dimora del signore. Tuttavia, in alcuni casi, le aziende così organizzate riescono a produrre anche qualcosa in più rispetto a ciò che serve all'autosufcienza della curtis. I beni agricoli coltivati ​​nella pars domìnica, o pagati dai contadini della pars massaricia come affitto,vengono accumulati nei magazzini del signore. I prodotti che non sono usati per le esigenze della famiglia del signore,dei suoi soldati e dei suoi dipendenti,vengono venduti.